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FILM CONSIGLIATI DALLA SEZIONE ARMI, FILM DI GUERRA

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_Bl4K_Eagle
view post Posted on 20/12/2010, 13:43     +1   -1




FILM CONSIGLIATI DALLA SEZIONE ARMI






PLATOON

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Il giovane Chris Taylor lascia il college e parte come volontario per la guerra del Vietnam; insieme ad un'altra recluta viene assegnato ad un plotone di soldati per svolgere compiti "search and destroy" nella giungla in una zona al confine con la Cambogia; molto presto l'entusiasmo ed il desiderio di compiere buone azioni si scontreranno con la realtà di un conflitto disumano ed alienante, dove gli uomini si trasformano in spietate macchine da guerra. La realtà, che egli non osava immaginare, è fatta di atteggiamenti incomprensibili (tanto da citare la sua famosa frase «L'inferno è l'impossibilità della ragione»), di fanatismo, ottusità, soprusi sulle popolazioni locali, brutalità e disprezzo per la vita e di droga, di cui i soldati abusano per tentare di estraniarsi, anche solo per breve tempo, dall'orrore che li circonda.

Il plotone è lentamente decimato dagli attacchi dei vietcong ed al suo interno nascono dissidi tra due sottufficiali: il sergente Bob Barnes, un cinico veterano per cui importa solo vincere, anche a dispetto della vita dei civili, ed il più umano sergente Elias Grodin, da tre anni in Vietnam ed ormai disilluso nei suoi ideali del "sogno americano" con la sola speranza di sopravvivere e di salvare la vita ai soldati. Durante un pattugliamento due soldati muoiono a causa di una trappola esplosiva ed un altro viene inchiodato ad un albero con la gola tagliata. La reazione è immediata: un villaggio viene rastrellato, alcuni abitanti vengono uccisi senza ragione e le capanne vengono date alle fiamme ed il tutto avviene di fronte all'omertà ed all'inettitudine del comandante del plotone, il tenente Wolfe.


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Mentre si consuma il massacro sopraggiunge il sergente Elias, rimasto indietro a copertura del plotone, ed aggredisce Barnes venendone separato dopo una breve zuffa e Chris, che osserva disgustato gli eccessi dei suoi compagni che si abbandonano a stupri e ad eccidi, viene profondamente colpito dall'abisso in cui sprofonda l'uomo nella terribile realtà della guerra. Il sergente Elias si mette a rapporto dal capitano che promette la corte marziale nel caso in cui l'inchiesta che seguirà dovesse accertare l'illegalità delle uccisioni ma Barnes troverà il modo di non sottoporvisi: durante uno scontro a fuoco con i vietcong il plotone viene decimato e, mentre i superstiti sono evacuati con gli elicotteri, Barnes cerca Elias, nel frattempo rimasto isolato, e gli spara; pensando di averlo ucciso sale a bordo dell'elicottero insieme a Chris ma quest'ultimo si accorge dall'alto che il sergente è ancora vivo e, insieme agli altri occupanti dell'elicottero, assiste inorridito ed impotente alla sua morte. La scena, immortalata nella locandina, vede Elias ferito che esce correndo dalla giungla e, inseguito da un nugolo di soldati nordvietnamiti, cade sotto i loro colpi.

Chris vorrebbe farsi giustizia da solo ma viene affrontato violentemente da Barnes e salvato in extremis dai pochi amici rimasti. Pochi giorni dopo il plotone è coinvolto in un violento attacco da parte dei vietcong che decimano ulteriormente l'unità; Chris perde conoscenza nel corso dell'azione e risvegliatosi si rende conto di essere uno dei pochi superstiti. Nello spettacolo di morte che trova davanti ai suoi occhi vede il sergente Barnes, vivo ma ferito, che cerca di salvarsi; deciso a vendicare la morte dell'amico raccoglie un Kalašnikov da terra e giustizia l'odiato superiore prima di essere evacuato, ponendo fine alla sua tragica esperienza di guerra.




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WE WERE SOLDIERS-FINO ALL'ULTIMO UOMO


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We Were Soldiers - Fino all'ultimo uomo (We Were Soldiers) è un film del 2002 diretto da Randall Wallace, e si rifà alla Battaglia di Ia Drang tra le forze americane e l'esercito popolare vietnamita.

È basato sul libro We Were Soldiers Once ... And Young del tenente colonnello Hal G. Moore, non più in servizio, e del reporter Joseph L. Galloway, i quali, entrambi, presero parte alla battaglia.
Il comandante del 1º Battaglione del 7º Reggimento Cavalleria, 1ª Divisione Cavalleria (Aeromobile), Hal G. Moore (Mel Gibson), è un ufficiale di lunga esperienza militare che, con le sue truppe, si accinge a combattere per la prima volta in Vietnam. Il film illustra dapprima l'addestramento dei soldati e poi il trasferimento sul teatro degli scontri, in particolare nella valle del fiume in secca Ia Drang.

Durante l'ultima notte trascorsa a Fort Benning, dove gli ufficiali si sono trasferiti con le proprie famiglie prima della partenza, viene celebrata una festa a cui partecipano i vertici militari. In quel frangente, Moore scopre da un suo superiore che la sua unità è stata rinominata 1º Battaglione del 7º Reggimento Cavalleria: lo stesso del Generale Custer (che era stato massacrato a Little Big Horn). Inoltre, siccome il presidente Lyndon B. Johnson non aveva dichiarato lo stato d'emergenza nazionale, il battaglione di Moore sarebbe stato ridotto dei suoi soldati più anziani e meglio addestrati, circa il 25% del suo organico.

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L'azione passa dunque alla battaglia, e mostra con cura l'organizzazione delle forze vietnamite e il loro capo che, dall'interno un bunker sotterraneo, dà gli ordini e coordina i movimenti della sua divisione. La fine delle ostilità, durate tre giorni, sembrerebbe suggerire che gli Stati Uniti abbiano vinto la battaglia; in realtà non fu cosi, poiché nessuna delle due parti raggiunse pienamente il proprio obiettivo e gli scontri si conclusero sostanzialmente con una situazione di stallo.

Le inquadrature enfatizzano notevolmente la scena finale della battaglia, dove Moore - come aveva promesso - oltre ad essere stato il primo a scendere dall'elicottero prima della battaglia è l'ultimo che stacca i piedi da terra, una volta assicuratosi che tutti i suoi soldati, vivi o morti, siano sugli elicotteri per tornare a casa.

Una parte consistente della trama è inoltre dedicata anche a mostrare il logorante compito svolto dalla moglie del colonnello, Julie (Madeleine Stowe), volontaria per il recapito dei telegrammi alle famiglie dei caduti, a cui cerca di portare aiuto e conforto.

Il ruolo di narratore, oltre che di protagonista in alcune fasi dell'azione, è svolto da un giovane, Joe Galloway (Barry Pepper), discendente da una famiglia con tradizione militare, il quale decide di capire e spiegare la guerra del Vietnam, recandovisi come inviato di guerra. Alla fine del film proprio lui evita le domande dei suoi colleghi giornalisti, giunti soltanto al termine la battaglia, e quindi non testimoni - come lui - degli atroci combattimenti.



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_Bl4K_Eagle
view post Posted on 20/12/2010, 15:18     +1   -1




IL NEMICO ALLE PORTE




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Il nemico alle porte (Enemy at the Gates) è un film del 2001 prodotto e diretto da Jean-Jacques Annaud.Il 20 settembre 1942 la giovane recluta dell'Armata Rossa Vasily Zaitsev giunge in una Stalingrado in buona parte occupata dall'esercito tedesco. Non ha esperienza di guerra ma è un ottimo tiratore, tecnica che ha appreso da bambino per difendere il bestiame dai lupi, su insegnamento del nonno, un pastore negli Urali. Il primo impatto con la guerra è devastante: le truppe sono male armate e scarsamente equipaggiate, il reggimento di Vasilij viene mandato all'assalto disponendo di un solo fucile ogni due uomini (così che qualora uno dei due muoia l'altro possa prendere il suo fucile), gli ufficiali politici, su ordine di Stalin, fanno mitragliare coloro che, rifiutandosi di prestarsi all'offensiva suicida, tentano di battere in ritirata.

Lo stesso giorno fa la conoscenza del Politruk Giovane Danilov che, dopo averlo visto sparare a distanza con grande precisione a cinque soldati nemici, riporta il fatto nel giornale dell'Armata. La situazione della battaglia è allarmante e Stalin due giorni dopo invia nella città che porta il suo nome uno degli ufficiali politici più fidati: Nikita Sergeevič Chruščёv allo scopo di infondere morale alle truppe. Egli, dopo avere indotto al suicidio il generale comandante della piazza si rivolge agli ufficiali politici spiegando loro le ragioni per le quali la città non può cadere e per raccogliere idee al fine di rovesciare la situazione. Danilov prende la parola e, coraggiosamente ma rivelando nel contempo una certa ambizione, suggerisce all'alto ufficiale di pubblicare nuovamente il giornale dell'Armata, fornendo "esempi da seguire" con i racconti dei loro eroi; Chruščёv, venuto a conoscenza dell'abilità di Vasily, accoglie l'idea, promuovendo Danilov Politruk e assegnandolo allo Stato Maggiore e trasferendo Vasily alla divisione tiratori scelti.

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Nel periodo successivo il cecchino russo, dotato dai suoi superiori del nuovo fucile di precisione Mosin-Nagant M1891-30, insieme ai suoi nuovi compagni di divisione, seguita a mietere le sue vittime, che vengono scrupolosamente contate ed annotate sul giornale ma la sua abilità attira l'attenzione dei tedeschi i quali, il 21 ottobre 1942, inviano dalla Germania il loro miglior tiratore: il maggiore König, direttore della scuola di tiro di Zossen allo scopo di trovarlo e di ucciderlo. I primi scontri tra i due si risolvono a favore del cecchino tedesco: nel primo vengono uccisi due compagni di Vasily e nel secondo muore Koulikov, un altro tiratore scelto russo che prima della guerra aveva frequentato la stessa scuola di tiro diretta dall'ufficiale tedesco ed era stato inviato dallo Stato Maggiore sovietico per aiutare Vasily.

Il giovane russo è scoraggiato, ma Danilov lo rassicura rivelandogli che Sacha, un bambino che lavora come calzolaio per i tedeschi, lo informerà sui movimenti di König facendo nel contempo il doppio gioco per avere la fiducia del maggiore, ma i due scontri successivi si risolvono in un nulla di fatto: nel primo il maggiore cambia la sua posizione bloccando Vasily, ma quest'ultimo viene salvato dall'intervento di Tania, mentre nel secondo, a causa di una serie di circostanze sfortunate, i due non riescono a vedersi ed a Vasily, addormentatosi nell'attesa, viene rubato il portafoglio da un soldato tedesco. Questo porta le due parti in conflitto a ritenere che il cecchino russo sia morto e quindi al maggiore è comandato il rientro in Germania; il comandante tedesco gli chiede la consegna della piastrina al fine di evitare che, in caso di sua morte, i russi possano servirsene come arma di propaganda ed il maggiore consegna anche la Croce al merito che suo figlio, morto nei primi giorni della battaglia, aveva ricevuto postuma.

Egli però non crede alla morte di Vasily ed informa Sacha sul punto in cui egli si troverà il giorno dopo per aspettarlo ed il bambino lo riferisce non appena il cecchino russo fa rientro al comando; Vasily si avvia verso il punto indicatogli dal Sacha e Tania, lo raggiunge, ma questo fatto produce due conseguenze: la prima è che Danilov, innamorato non ricambiato di lei, viene a conoscenza del sentimento di Tania per Vasily, mentre la seconda è la conferma dei sospetti che il maggiore nutriva nei confronti di Sacha e del suo doppio gioco e questo lo porterà ad uccidere il bambino lasciandolo impiccato ad un serbatoio dell'acqua, allo scopo di attirare Vasily fuori dal nascondiglio. Tania corre a casa di Sacha e, grazie all'aiuto di Danilov, riesce a convincere la madre, con la pietosa bugia del "passaggio" di Sacha alla parte dei tedeschi, ad essere evacuata dalla città ormai quasi completamente in mano alla Wehrmacht ma, mentre si recano al porto, Tania viene colpita da una granata.

Danilov raggiunge Vasily che si trova ancora in attesa di scorgere il maggiore e lo informa della morte di Tania; il Politruk, colpito dallo sconforto, disilluso sulle sue idee e sulla sua probabile sorte in caso di sconfitta, vuole espiare le sue colpe ed al fine di fare individuare a Vasily la postazione del maggiore, si sporge e viene immediatamente colpito a morte; König esce dal suo nascondiglio, ma si accorge troppo tardi che Vasily è di fianco a lui e con rassegnazione si abbandona alla sua sorte. Alcuni mesi dopo, il 3 febbraio 1943, giorno della fine della battaglia, Vasily trova l'indirizzo di un ospedale dove, grazie alle suppliche della madre di Sacha, Tania era stata ricoverata agonizzante, riesce a ritrovarla viva e convalescente e può riabbracciarla. Il film termina, prima dei titoli di coda, con alcuni cenni storici sul reale Vasily: il riconoscimento ad Eroe dell'Unione Sovietica e l'esposizione del suo fucile al Museo di Storia di Stalingrado (oggi Volgograd).



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BLACK HAWK DOWN

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Black Hawk Down è un film del 2001 diretto da Ridley Scott.

Il film è basato sul saggio storico scritto da Mark Bowden Black Hawk Down: A Story of Modern War e pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel febbraio 1999. Il libro è stato pubblicato lo stesso anno in Italia da Rizzoli con il titolo Falco nero. La pellicola è stata premiata con due premi Oscar nel 2002: miglior sonoro e miglior montaggio dell'italiano Pietro Scalia.

1992: anni di guerra civile e carestia in Somalia hanno portato ad una catastrofe di proporzioni bibliche: 300.000 morti fra i civili. La forza internazionale scende in campo per mettere fine a questo genocidio.

1993: gli Stati Uniti inviano la Delta Force, i Rangers e il 160th SOAR per catturare il più potente signore della guerra somalo, Mohamed Farrah Aidid. La missione doveva durare tre settimane ed alla sesta settimana Washington è impaziente.

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Il 3 ottobre il comando americano decide di intraprendere un raid per catturare i ministri di Aidid. Il piano era sconosciuto alle autorità internazionali e a Washington. L'azione doveva durare trenta minuti: si tratta di circondare un edificio al centro di Mogadiscio che è zona sotto il controllo militare di Aidid tramite i Black Hawk che faranno scendere le quattro unità dei Rangers in quattro punti intorno ad esso, mentre gli operatori della Delta Force arrestano tutti quelli dentro l'edificio. Il raid si deve concludere quando la colonna di Humvee del tenente colonnello McKnight in attesa entra nel quartiere e preleva tutti.

Lo sbarco dei Rangers comincia male per il sergente Eversmann: il soldato Todd Blackburn cade dall'elicottero mentre è intento a scendere con la corda. Eversmann è costretto a portare subito Blackburn all'edificio obiettivo e poi ritornare in postazione. Ma le cose si mettono male quando il Black Hawk Super 61 di Wolcott viene abbattuto. Eversmann e i suoi devono andare sul luogo dell'impatto per soccorrere i caduti lasciando due uomini in posizione in attesa delle Jeep. Tutti i Rangers confluiranno sul luogo d'impatto.

Le Humvee dovrebbero andare ancora a riprendere i feriti del Black Hawk, ma la città è ormai in stato di guerra ed è fallito l'effetto sorpresa. Il gruppo di Eversmann riesce ad arrivare al punto d'impatto in attesa dell'elicottero dei soccorsi.

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Il capitano Steele e gli altri invece sono in difficoltà e non riusciranno ad arrivare al luogo d'impatto e per il numero di feriti si dovranno fermare. La colonna di Humvee dopo vari tentativi non riesce a raggiungere il luogo d'impatto e, per i troppi feriti, deve rientrare alla base. Anche il Black Hawk di Durant viene abbattuto ed egli è l'unico a sopravvivere alla caduta. Dal loro elicottero due cecchini della Delta, Shughart e Gordon, si prestano volontari e scendono a terra per coprire il Black Hawk. Moriranno nell'impresa, ma grazie a loro Durant sarà solo catturato.

I Rangers e i Delta sono costretti così a passare la notte in Mogadiscio. Eversmann vedrà morire un suo uomo, il caporale Smith, ferito gravemente ad una gamba per salvare un suo compagno. Il comando dovrà chiedere aiuto ai pakistani e ai soldati americani della 10ª Divisione da montagna che dispongono di mezzi blindati, ed alla fine di una notte di combattimenti, verranno tutti evacuati.

L'azione che doveva durare trenta minuti durerà quindici ore e costerà la vita a 19 soldati americani e più di mille somali. I sergenti della Delta Force Gary Gordon e Randy Shughart saranno i primi militari americani a ricevere la Medaglia d'Onore dopo la fine della guerra del Vietnam. Michael Durant verrà rilasciato undici giorni dopo la cattura.

Due settimane dopo il presidente Bill Clinton ritirerà le truppe dalla Somalia. Il generale Garrison si assumerà tutta la responsabilità del fallito raid e nel 1996, quando Aidid viene ucciso a Mogadiscio, il generale si ritira dal servizio attivo.



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FLAGS OF OUR FATHERS


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Flags of Our Fathers è un film del 2006 diretto da Clint Eastwood e scritto da William Broyles Jr e Paul Haggis.

Basato sull'omonimo libro scritto da James Bradley e Ron Powers, descrive la battaglia di Iwo Jima dal punto di vista dei marines americani. Eastwood ha firmato un secondo film sulla stessa battaglia intitolato Lettere da Iwo Jima, che però ritrae il punto di vista giapponese. Flags of Our Fathers è uscito nelle sale italiane il 10 novembre 2006, in quelle giapponesi il 9 dicembre e in quelle americane il 20 dicembre.

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È la ricostruzione di come tre di sei marines che furono fotografati nell'atto di innalzare la bandiera americana sul suolo giapponese di Iwo Jima siano stati fagocitati dalla macchina di propaganda americana come simbolo tangibile della imminente vittoria sul nemico ed al contempo per raccogliere fondi da destinare ai disastrosi bilanci della guerra.

La trama del film nuota intorno alla celebre fotografia scattata dal Premio Pulitzer Joe Rosenthal durante la battaglia di Iwo Jima, che ritrae cinque marines ed un marinaio intenti ad issare una bandiera statunitense sul monte Suribachi.

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Lo scrittore James Bradley, figlio di uno degli uomini che alzarono la bandiera americana, l'infermiere della marina John Bradley, decide di cercare altri reduci di quella spedizione militare per chiedere loro cosa realmente fosse successo in quei giorni. Bradley constata presto che molte delle cose che il mondo crede di sapere sulla foto e sulla battaglia sono sbagliate, soprattutto perché fu assunta come simbolo della vittoria mentre in realtà fu scattata solamente il quinto di trentacinque giorni di sanguinosa battaglia.

Il dipartimento militare che realizzò la foto, altamente simbolica, la usò come potente mezzo di propaganda; in poco tempo chiese di identificare e localizzare gli uomini ritratti nella foto, ma solo Ira Hayes, Rene Gagnon e, appunto, John "Doc" Bradley furono identificati (gli altri erano infatti morti) e quindi portati subito negli USA per dar vita ad un massiccio tour per promuovere la guerra.

Nel 2006 Flags of Our Fathers è stato inserito nella lista dei migliori dieci film dell'anno dal National Board of Review of Motion Pictures. Il regista Clint Eastwood è stato nominato come miglior regista ai Golden Globe 2007.

Inoltre il film è stato nominato per due Premi Oscar 2007: miglior sonoro e miglior montaggio sonoro.



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LETTERE DA IWO JIMA


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Lettere da Iwo Jima (Letters from Iwo Jima) è un film del 2006 diretto da Clint Eastwood, che affronta il tema della battaglia di Iwo Jima durante la seconda guerra mondiale dal punto di vista dell'esercito giapponese. Il film è tratto dal libro Picture Letters from Commander in Chief di Tadamichi Kuribayashi ed è complementare alla sua precedente opera Flags of Our Fathers, che tratta la stessa battaglia dal punto di vista americano.

Il film è quasi interamente girato in lingua giapponese, ma è di produzione statunitense. Anche in Italia, come negli Stati Uniti, è stato distribuito con i sottotitoli. Nella versione DVD è stato aggiunto il doppiaggio in italiano.

Lettere da Iwo Jima e Flags of Our Fathers rappresentano l'omaggio che Eastwood ha voluto dedicare ai caduti di entrambi gli schieramenti.


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_Bl4K_Eagle
view post Posted on 20/12/2010, 17:52     +1   -1











TIGERLAND

Film particolare


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Nel settembre del 1971 un gruppo di reclute viene addestrato, prima di essere inviato in Vietnam. L'addestramento è una perfetta simulazione di ciò che i ragazzi si troveranno ad affrontare in guerra, e avviene prima a Fort Polk e infine a Tigerland,una palude della Louisiana molto simile alle terre vietnamite. Tra tutte le reclute spicca il ribelle Roland Bozz, allergico alle regole, che non nasconde affatto la sua attitudine anti-patriottica. Odiato dai superiori e amato dai commilitoni, Bozz riuscirà a far esonerare alcuni dei suoi compagni, salvando loro la vita, prima di partire per il Vietnam.

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* Girato con un budget molto ridotto.
* Girato con una macchina da presa a mano e in formato 16mm.
* Gli attori non hanno avuto a loro disposizione truccatori, parrucchieri né nessuno dei lussi a cui normalmente gli attori sono abituati.
* In una scena, Bozz ha con sé un libro con la copertina nera, sulla quale è disegnato il simbolo della pace. Il libro è una copia di "Johnny got his gun", di Dalton Trumbo.
* Il film segna il debutto al cinema di Colin Farrell e di Tom Guiry, fino ad allora sconosciuti. Farrell sarà in seguito protagonista di "Alexander" (2004) di Oliver Stone e "The New World" (2005) di Terrence Malick, mentre il giovane Guiry reciterà in "Black Hawk Down" di Ridley Scott (2001) e "Mystic River" di Clint Eastwood (2003).



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SALVATE IL SOLDATO RYAN



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Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan) è un film del 1998 diretto da Steven Spielberg, con il quale vinse il suo secondo premio Oscar per la miglior regia. La storia è ambientata durante la seconda guerra mondiale, in particolare nei giorni del D-Day.

Il film è stato pubblicato nelle sale americane il 24 luglio 1998, mentre in quelle italiane il 23 ottobre .

Particolarmente interessanti sono i primi 24 minuti del film, che dipingono in maniera cruda e realistica lo sbarco dei soldati ad Omaha Beach, particolarmente intensi ed apprezzati soprattutto grazie agli effetti sonori (due Oscar a questo reparto).

Un uomo ormai anziano ha un mancamento davanti a una tomba non identificata, nel cimitero militare di Omaha Beach. Inizia un flashback che ci riporta allo sbarco in Normandia: il 6 giugno 1944, il capitano dell'esercito degli Stati Uniti John Miller sbarca a Omaha Beach nel settore Dog Green con i suoi uomini. Vediamo la carneficina ivi effettivamente svoltasi, che costa agli Alleati incredibili perdite. Nel frattempo, il comandante di stato maggiore dell'esercito, generale George C. Marshall, apprende la notizia della morte di tre fratelli della famiglia Ryan, e che il quarto ed ultimo fratello, James Francis Ryan, facente parte della 101ª Divisione Aviotrasportata, è stato paracadutato con la sua unità in Normandia troppo lontano dalla costa, nell'entroterra, oltre le linee nemiche. Si organizza quindi una missione umanitaria di recupero, affidata proprio al capitano Miller che, con otto uomini e un interprete, parte alla sua ricerca per riportarlo a casa dalla madre vedova.

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La squadra è composta dal capitano J. Miller (comandante), il sergente tecnico M. Horvath (vice-comandante), i soldati scelti R. Reiben (mitragliere di supporto) e A. Caparzo (fuciliere), i soldati semplici Mellish (fuciliere) e Jackson (cecchino), il T/4 I. Wade (medico) ed il T/5 T. Upham (fuciliere/interprete).

Il capitano Miller è famoso nella squadra perché si ostina a non voler dire ciò che faceva in passato (tanto che i suoi soldati scommettono anche 300 dollari a chi scopre qualcosa); inizialmente sembra un particolare irrilevante, ma nella storia si rivelerà poi essere davvero importante. Marshall si affretta a mandare Miller e la squadra a prelevare James. Essa giunge in un borgo dove si stanno impegnando combattimenti contro i tedeschi, e danno supporto ai paracadutisti e ai commilitoni. Attraversando il piccolo centro devastato, gli otto uomini si avvicinano ad un palazzo diroccato dal quale esce una famiglia francese: il padre vuole infatti
affidare loro sua figlia, ma Miller, supportato dall'interprete, respinge tale proposta. Intanto, il soldato Caparzo, presa in custodia la bambina francese, per portarla nel paese vicino, viene colpito da un cecchino tedesco, successivamente ucciso da Jackson, il tiratore scelto della squadra. Stanley Mellish tenta di far capire a Caparzo che non morirà mentre quest'ultimo gli affida una lettera per il padre. Caparzo muore e il Capitano John H. Miller spiega ai suoi uomini che è per questo motivo che non si possono portare bambini. In seguito, Miller si affretta a cercare il Capitano Fred Hamill della 101ª Divisione Aviotrasportata per chiedergli se James Ryan è lì. Miller fa ritrovare un certo James Ryan, il cui secondo nome però non è Francis, ma Frederick, e il cui luogo di provenienza non è l'Iowa, ma il Minnesota. Dopo l'imbarazzante episodio, Miller e gli altri si sistemano in una chiesa, per poi riprendere la marcia con il favore della notte. Al mattino la squadra giunge nei pressi di una centrale radar danneggiata, ma tenuta da un pugno di mitraglieri. Insensatamente, Miller decide di andare all'attacco, adducendo il pretesto che la postazione di mitragliatrice possa rappresentare un pericolo per le truppe americane che sarebbero passate di lì. Alcuni protestano, ma Miller stronca le loro argomentazioni. Durante l'attacco, Wade, l'ufficiale medico, viene colpito al busto ed alla spina dorsale e muore dopo essersi fatto iniettare della morfina. Per questa ragione, alcuni della squadra, mossi dall'odio, cercano l'ultimo militare tedesco rimasto vivo e lo fanno prigioniero, senza però il consenso di Upham, l'unico a favorire il tedesco ritenendo che, come prigioniero di guerra, avesse diritto a vivere e essere consegnato alle autorità competenti. Alla fine il capitano Miller libera il prigioniero. Tra i soldati si crea il caos, alcuni ritenendo l'atto di pietà come inconcepibile e altri invece giusto; addirittura, Horvart minaccia con la pistola Reiben che aveva dichiarato di voler disertare. Per calmare le acque il capitano decide di rivelare la sua identità. Si scopre che era un insegnante e che aveva famiglia in patria. Spiega anche che più uccide nemici più si sente lontano da casa. Per questo ha liberato il prigioniero (che per non farsi fucilare stava persino rinnegando Hitler e affermando il suo amore per la cultura americana). Dopo una lunga marcia attraverso i campi, all'arrivo di un semicingolato nemico, Miller fa sdraiare a terra i suoi uomini. Il cingolato va improvvisamente in fiamme, grazie all'azione di una pattuglia di paracadutisti che si era imboscata nei pressi. Tra i membri della pattuglia è anche James Francis Ryan. Aggregatisi a loro, Miller è portato in un paese devastato, tenuto da pochi malconci paracadutisti, compagni di Ryan. Solo ora questi viene informato della morte di tutti i suoi fratelli e gli viene consigliato di abbandonare la guerra, ma egli si rifiuta, non volendo abbandonare la sua compagnia impegnata nella difesa del ponte cittadino.

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Dopo il suo rifiuto, Miller viene informato che i paracadutisti della 101a devono resistere a tutti i costi, poiché sono rimasti solo due ponti: quello che loro devono far saltare (a Ramelle) e quello a Valogne. Di conseguenza il contrattacco tedesco passerà per l'uno o l'altro ponte. Vengono dunque racimolate armi, munizioni ed esplosivi, con i quali, oltre a minare la via principale, vengono assemblate bombe artigianali spalmate di grasso, cosicché si attacchino a qualsiasi superficie. Poco dopo inizia lo scontro con il primo gruppo di mezzi corazzati tedeschi: Gli americani lasciano avanzare i carri per diversi metri e, conosciuta l'entità delle forze nemiche da Jackson, appostato sul campanile di una chiesa, vengono fatte detonare le cariche, mentre le mitragliatrici iniziano a falciare la fanteria tedesca colta di sorpresa. Semoventi tedeschi vengono neutralizzati tramite bottiglie molotov. Un Tiger viene immobilizzato dalle bombe appicciocose: i paracadutisti salgono sulla torretta e lanciano all'interno bombe a mano, ma vengono letteralmente fatti a pezzi da una mitragliera posizionata nel frattempo dai tedeschi. Il combattimento continua selvaggio, mentre affluiscono rinforzi per le truppe del Reich. Jackson, sul campanile, mentre spara ai soldati nemici, non s'avvede, se non troppo tardi, di un corazzato nemico, che lo spazza via insieme al campanile ed al mitragliere Parker. Mellish, asserragliatosi in una casa con il soldato di più alto grado dei paracadutisti, il caporale Henderson, ingaggia una mortale e tribale battaglia contro un soldato tedesco, che infine lo uccide con una coltellata. Henderson era già stato ucciso, colpito alla gola da una raffica di mitra; il sergente Horvarth, ferito al fianco, tenta con un bazooka di rallentare i tedeschi, ormai dinanzi al ponte, ma muore poco dopo sotto gli occhi attoniti e straniti del Capitano Miller, assordato da una cannonata. Messosi in piede per raccogliere il detonatore delle cariche del ponte, sfuggitogli di mano, è colpito a morte dallo stesso soldato che aveva fatto liberare. Upham, rimasto indietro nel caos della battaglia, comprende attanagliato dal terrore del destino di Mellish; lascia la casa per raggiungere i compagni al ponte, ma si nasconde dietro un cumulo di macerie a causa del sopraggiungere di soldati tedeschi, e assiste al ferimento del capitano a opera del soldato tedesco da lui liberato. Ormai la battaglia è perduta: sono morti numerosi uomini e le cariche non vengono detonate, i tedeschi stanno attraversando il ponte.

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Miller, gravemente ferito, punta la sua pistola contro il carro di testa tedesco e inizia a sparare. All'improvviso, il blindato salta in aria: infatti una squadriglia di P-51 Mustang, avvertita via radio, si scatena sul concentramento di truppe e mezzi tedeschi, provocando una carneficina e fermando così l'avanzata nemica. Reiben e Ryan accorrono al ponte, dove trovano Miller in procinto di morire. Le sue ultime parole sono: "James, meritatelo. Meritatelo!". Alla fine del combattimento restano in vita Reiben, Upham e Ryan. Upham, riconosciuto il soldato tedesco nel gruppo di prigionieri dinanzi a lui, imbraccia il fucile e, guardatolo negli occhi gli spara a bruciapelo. Reiben prende dal corpo esanime del capitano la lettera per il padre di Caparzo, prima conservata dal defunto Wade. Ora ritorniamo al presente: il soldato Ryan chiede alla moglie se è stato un brav'uomo e se ha condotto una buona vita, ella risponde di sì ed egli, rincuorato, lascia il cimitero con tanto di saluto militare verso la lapide. Il film termina con la bandiera americana che sventola nel cimitero normanno dove sono seppelliti molti militari americani.

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Il vero "Ryan" ed il contesto storico


Il vero "soldato Ryan" fu il sergente Frederick "Fritz" Niland appartenente alla 101ª Divisione aviotrasportata che perse tre fratelli, due in Normandia ed uno nel teatro di operazioni asiatico. Ecco come Niland seppe della morte dei propri fratelli: "Niland era andato a trovare suo fratello Bob appartenente all'82ª Divisione Aviotrasportata (anch'essa paracadutata in Normandia) ma gli fu detto che suo fratello era stato ucciso durante il D-Day. Il plotone di Bob era stato accerchiato e lui aveva usato una mitragliatrice colpendo i tedeschi con un fuoco di disturbo fin quando il plotone non aveva rotto l'accerchiamento. Aveva sparato diverse casse di munizioni prima di essere ucciso. Poi Fritz si era fatto dare un passaggio fino alle posizione della 4ª Divisione di fanteria per andare a trovare un altro fratello che era comandante di plotone. Anche lui era stato ucciso durante il D-Day, precisamente a Utah Beach. Quando Fritz tornò alla sua unità (la Compagnia H, 501º Reggimento di fanteria paracadutista), padre Francis, il cappellano militare, lo stava cercando per comunicargli che un terzo fratello, pilota nel teatro di operazioni asiatico, era stato ucciso la stessa settimana."[1][2] Secondo la "Sole Survivor Policy" del ministero della difesa statunitense, promulgata a seguito della morte dei cinque fratelli Sullivan sulla stessa nave, Sampson organizzò il rimpatrio del soldato, passando attraverso la Gran Bretagna, dai genitori negli Stati Uniti, a Tonawanda.

Il fratello creduto morto in Oriente si rivelò in realtà prigioniero e tornò a casa alla fine del conflitto. Sampson scrisse un libro sulla storia di Niland e della 101ª Divisione nel 1958, intitolato Look Out Below!.

Il film aggiunge alcuni particolari che dunque non appaiono nella storia originale: non ci fu una missione di recupero attraverso le linee nemiche, Niland non era un soldato semplice ma un sergente, sua madre non era vedova e, probabilmente, non ricevette la visita degli uomini del ministero della difesa.



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_Bl4K_Eagle
view post Posted on 20/12/2010, 20:55     +1   -1









LA SOTTILE LINEA ROSSA



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La sottile linea rossa (The Thin Red Line) è un film del 1998 diretto da Terrence Malick.

Il film, tratto dall'omonimo romanzo di James Jones, narra le vicende di una compagnia di soldati statunitensi impegnati nella conquista dell'isola di Guadalcanal nel 1942, durante la seconda guerra mondiale. È stato girato in gran parte nei luoghi originali del racconto, l'Australia e le Isole Salomone. Il titolo del film non si riferisce all'omonimo episodio della guerra di Crimea, bensì si deve ad un verso di Rudyard Kipling: «Tra la lucidità e la follia c'è solo una sottile linea rossa»[1].

Lungo quasi tre ore, con un cast ricchissimo, composto da star che hanno accettato anche parti minori pur di comparire, è il terzo lungometraggio del cineasta statunitense, che in 25 anni di carriera prima di quest'opera aveva realizzato solo altre due pellicole.

La pellicola è uscita nelle sale americane il 25 dicembre 1998 (giorno di Natale), mentre nelle sale italiane il 19 febbraio 1999.

La sottile linea rossa ha ricevuto 7 candidature agli Oscar, ma non ha vinto nemmeno una statuetta. La pellicola è stata comunque premiata con l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1999.

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Guadalcanal (Isole Salomone - Sud del Pacifico), 1942: la compagnia di fucilieri Charlie di un reparto dell'esercito statunitense viene mandata alla conquista di un campo d'aviazione giapponese posto in cima ad una collina dell'isola. Il gruppo di militari è guidato dal mite capitano Staros, agli ordini dell'ambizioso colonnello Tall: durante il lungo assalto alla collina si consumeranno le vicende e i tormenti interiori di un gruppo di uomini costretti a confrontarsi con i propri doveri e la follia della guerra, mentre la natura, lussureggiante e indifferente, sembra cullarli e contrapporsi alla loro logica.

Tra le varie vicende, quella del soldato Witt che prima diserta e si rifugia tra gli indigeni melanesiani, poi ritorna nella compagnia e si sacrifica per i compagni istillando più di un dubbio nel cinico sergente Welsh, suo diretto superiore. Oppure quella del soldato Bell, che non sopporta la forzata lontananza dalla moglie dalla quale alla fine verrà lasciato tramite una lettera che gli annuncia il divorzio. E ancora lo scontro tra il colonnello Tall e il capitano Staros, che rifiuta di mandare i suoi uomini in una missione suicida e che per questo verrà sollevato dall'incarico e sostituito dal capitano Bosche.



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ONE SHOT ONE KILL-A COLPO SICURO

Vecchio ma bello

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Tom Beckett (Tom Berenger), Marine esperto della guerriglia nella giungla del centroamerica, è uno "sniper" (cecchino) con al suo attivo 74 uccisioni confermate al primo colpo. Beckett viene mandato a compiere una missione a Panama, il suo compito sarà quello di uccidere un probabile futuro presidente, un generale ribelle finanziato da un boss della droga. Le alte sfere dei servizi segreti U.S.A.
Gli mandano in qualità di osservatore, ma incaricato di portare a termine la missione a tutti i costi, Richard Miller (Billy Zane), un giovane civile, tiratore scelto con addestramento SWAT e medaglia d'argento alle olimpiadi, ma poco avvezzo alla vita dura, senza la giusta esperienza militare e che non ha mai sparato per uccidere. I due riusciranno nella missione nonostante i contrasti e l'inesperienza di Miller, costretto ad adeguarsi dalle situazioni estreme in cui si troverà.



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_Bl4K_Eagle
view post Posted on 22/12/2010, 12:41     +1   -1








PEARL HARBOR


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Pearl Harbor è un film del 2001 diretto da Michael Bay.

Il film uscì nelle sale cinematografiche negli USA il 25 maggio 2001, mentre nelle sale in Italia il 1º giugno 2001.
Il film parla di due piloti, Rafe e Danny,migliori amici e arruolati nell'esercito di aviazione americano. Rafe, romantico ed espansivo, s'innamora di Evelyn, un'infermiera. I due, dopo qualche settimana, si incontrano a New York con i loro rispettivi amici per trascorrere una serata in allegria, e, dopo aver passato la serata assieme in un locale, Rafe comunica ad Evelyn che la mattina seguente partirà volontario per la guerra. I due quindi si lasciano con la promessa di scriversi e di rivedersi al ritorno di Rafe. Evelyn, Danny e gli altri ufficiali vengono trasferiti a Pearl Harbor e dopo pochi giorni arriva la triste notizia che l'aereo di Rafe è stato abbattuto e quindi viene creduto morto. E' proprio Danny, come Rafe gli aveva chiesto calcolando il rischio che correva a partire, a dare la brutta notizia ad Evelyn. Passano alcuni mesi, Danny ed Evelyn si incontrano casualmente e decidono di passare la serata assieme; Danny, introverso e impacciato, si sente coinvolto dalla ragazza ma è molto dubbioso su come comportarsi, chiedendo anche ai suoi compagni più stretti.

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Evelyn, è colpita da Danny ma ancora non riesce a dimenticare Rafe, così le amiche di Evelyn la convincono la vivere la sua vita lasciandosi alle spalle il ricordo del suo vecchio innamorato. Evelyn quindi decide di farsi coraggio e di andare a trovare Danny: i due fanno una gita in volo sopra l'isola al tramonto e al rientro alla base finiscono in un atto di passione. Danny si innamora follemente ed Evelyn, nonostante lo stato di confusione, si lascia trasportare dall'entusiamo del giovane e decide di vivere la sua nuova storia. Frattanto, dopo poco tempo, Rafe torna, vivo e sopravvissuto all'abbattimento del suo aereo: il suo ritorno sconvolge Evelyn e Danny ma Rafe rimane ancora più sconvolto per la scoperta che i due ora stanno insieme. L'amicizia dei due amici sembra fratturarsi parzialmente, e nonostante Danny cerchi di fare tutto il possibile per far tornare le cose come prima, Rafe vive la cosa con grande dolore. L'attacco a Pearl Harbor sconvolge tutti, molti i morti e le persone ferite, l'esercito americano decide di ricambiare l'attacco mandando in missione segreta i migliori piloti dell'aviazione: Rafe e Danny vengono convocati e accettano di partire. Evelyn scopre d'essere incinta e lo comunica a Rafe spiegandogli il motivo per cui ora è destinata a Danny e chiedendogli di mantenere questo segreto che lei stessa rivelerà a Danny dopo la missione.

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Lo scopo dela missione è bombardare le industrie belliche di Tokyo, ma si ritrovano per sfortuna e disorganizzazione con poco carburante e devono tentare un atterraggio di fortuna. Gli americani atterrano in territorio cinese invaso però dai giapponesi, che cercano di catturarli. Dopo essere stati circondati dai nipponici, i soldati vengono attaccati e Danny, per proteggere Rafe, viene colpito a morte. Rafe, negli ultimi momenti di vita di Danny, gli dà la notizia, in una seguenza toccante, della gravidanza di Evelyn. Rafe scongiura il suo amico di sopravvivere per il bambino ma Danny, sul punto di morte, lascierà suo figlio a Rafe. Al rientro in patria, Rafe e Evelyn si prenderanno cura del bambino, formando una famiglia.Le riprese del film sono iniziate il 3 aprile 2000 e si sono svolte a Pearl Harbor, in California a Los Angeles, in Texas, Messico e in Inghilterra [2]. L'attacco a Pearl Harbor, che sullo schermo dura 40 minuti, è stato filmato da 12 macchine da presa ed ha richiesto oltre 30 stuntman, 90 comparse, aerei, navi e un intero esercito di tecnici degli effetti speciali. Le riprese del film in generale sono terminate a ottobre 2000; il budget per la realizzazione della pellicola è stato di circa 140.000.000 $.



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_Bl4K_Eagle
view post Posted on 23/12/2010, 15:08     +1   -1







TROPIC THUNDER

COMICO



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Tropic Thunder è un film commedia d'azione del 2008, scritta, prodotta, diretta ed interpretata da Ben Stiller, che realizza un film satirico prendendo in giro i più famosi film di guerra e lo star-system hollywoodiano in generale.

Ben Stiller si è avvalso della collaborazione dell'amico Justin Theroux e di Etan Cohen (da non confondersi con il più noto regista-sceneggiatore Ethan Coen). Il film ha come interpreti principali oltre a Stiller, Jack Black e Robert Downey Jr. nei panni di un gruppo di attori.

Il film, coprodotto dalla DreamWorks SKG insieme alla Paramount Pictures, è uscito nelle sale italiane il 24 ottobre 2008.
Il divo dei film d'azione, in declino, Tugg Speedman, il cinque volte premio Oscar Kirk Lazarus, l'attore comico eroinomane Jeff "Fats" Portnoy, il rapper Alpa Chino e l'attore esordiente Kevin Sandusky sono lo sgangherato cast di un kolossal sulla guerra in Vietnam, basato su Tropic Thunder, le memorie del veterano di guerra John "Quadrifoglio" Tayback, che ha perso entrambe le mani in combattimento. Le riprese non vanno come dovrebbero, dopo aver perso oltre 4 milioni di dollari per una imponente esplosione non ripresa dalle telecamere ed essere in ritardo sulla tabella di marcia di un mese, il regista inglese Damian Cockburn (Steve Coogan), spinto dalla pressione del produttore Les Grossman (Tom Cruise) e da John "Quadrifoglio" Tayback, decide di portare a termine le riprese del film ad ogni costo.

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Il regista e "Quadrifoglio" Tayback portano gli attori in piena foresta vietnamita, piazzando varie telecamere nascoste e vari ordigni esplosivi, per ottenere un maggior realismo. Gli attori, a cui è stato tolto il telefono cellulare, vengono forniti di una mappa e del copione del film. Gli attori dovranno attraversare la foresta, alla fine della quale c'è un elicottero ad aspettarli. Ma ancora prima che si mettano in marcia, il regista rimane ucciso dopo aver calpestato una mina, lasciata dai francesi durante la Guerra d'Indocina. Solo Lazarus e Sandusky sospettano che la morte del regista sia reale, gli altri invece credono che il tutto sia un trucco della produzione.

I cinque viziati attori, spinti da Speedman, si incamminano nella foresta per portare a termine le riprese del film ma non si rendono conto di essere capitati nel triangolo d'oro, sede della produzione di eroina dei Flaming Dragon Gang. I pericolosi trafficanti scambiano i cinque attori per agenti della Drug Enforcement Administration (DEA). Con l'intento di individuare i resti dell'ormai defunto regista, Tayback e il tecnico degli esplosivi Cody Underwood vengono catturati dai trafficanti di droga. In seguito, Tayback viene smascherato quando perde le protesi mostrando di aver entrambe le mani e confessa, così, di non essere un reduce e che le sue memorie sono solo frutto della sua fantasia. Intanto, mentre gli attori stanno attraversando la foresta ostile, Lazarus e Sandusky si rendono conto che Speedman li sta portando nella direzione sbagliata. Da quel momento le loro strade si dividono: Speedman decide di proseguire perché vuole a tutti i costi terminare le riprese del film, mentre gli altri quattro decidono di tornare indietro. Poco dopo Speedman viene catturato dai trafficanti di droga e trattato come un prigioniero di guerra. Il gruppo di trafficanti si rende presto conto che il loro prigioniero altri non è che il protagonista del film Simple Jack (unico film in loro possesso in formato VHS) e costringono Speedman a reinterpretare più volte al giorno le scene del film.

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Nel frattempo, a Los Angeles, l'agente di Speedman, Rick Peck, sta cercando di negoziare con un disinteressato Les Grossman per aiutare Speedman; in quel momento vengono contattati dai Flaming Dragon Gang che fissano un riscatto per la liberazione del loro assistito. Dopo aver mandato al diavolo il gruppo di trafficanti con ogni sorta di volgarità, Grossman convince Rick Peck che può beneficiare della morte di Speedman guadagnando molto denaro ed avere la possibilità di possedere un suo jet personale. I quattro attori, vagando per la foresta, incappano nella base dei trafficanti scoprendo che il loro collega è prigioniero. Dopo aver assistito a tutte le torture a cui è sottoposto, i quattro decidono di intervenire, attuando un piano che si basa sulla sceneggiatura del film. Lazarus si finge un agricoltore e che ha catturato Portnoy nella sua fattoria, in modo da distrarre le guardie armate e permettere a Chino e Sandusky di entrare indisturbati nella base. Sfortunatamente Lazarus viene scoperto ed inizia un conflitto a fuoco.

Underwood e Tayback si liberano e, nel frattempo, Portnoy, Sandusky, Chino e Lazarus trovano Speedman e cercano di convincerlo a fuggire con l'elicottero che Underwood e Tayback hanno recuperato. Speedman decide di rimanere lì, con suo figlio, in quella che ora considera la sua nuova famiglia ma cambia presto idea quando la furia della banda si rivolta contro di lui. Il gruppo riesce a salvarsi dopo aver attraversato un ponte che Underwood aveva sapientemente tappezzato di esplosivo e fatto esplodere nel momento in cui i trafficanti vi si trovavano sopra. Riusciti a salire sull'elicottero vengono però minacciati con un RPG dal piccolo capo dei trafficanti ma il tempestivo arrivo di Rick Peck, in soccorso dell'amico Tugg, salva loro la vita.

Gli avvenimenti sono stati interamente ripresi dalla telecamere nascoste e finalmente il lungometraggio Tropic Thunder viene terminato, diventando un successo clamoroso di pubblico e critica. Tugg Speedman riceve il suo primo Oscar, consegnatogli dall'amico Kirk Lazarus, rompendo la sua lunga serie di flop cinematografici.

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›ßo$$‹_ßl4k_ÊýêÐ
view post Posted on 26/3/2011, 23:45     +1   -1




Alamo - Gli ultimi eroi


L’epica, si sa, è una forma letteraria utilizzata da poeti e scrittori del passato (Omero per citarne uno) per raccontare le gesta di uomini che hanno compiuto atti eroici. Alamo è appunto una storia di eroi, che per difendere la propria terra si sono immolati e hanno combattuto fino allo stremo solamente, e oggi non è poco, per un ideale.
Nel 1836 un piccolo gruppo di americani del Texas si arroccano nel forte di Alamo, per rispondere ai tentativi di invasione dei Texani guidati dal cinico Generale Sant’Anna, il Napoleone del centramerica. La resistenza è vana, e anche combattenti d’onore come Davy Crockett si devono arrendere al numeroso esercito nemico che non risparmia la vita a nessuno. L’affronto subìto è l’origine di uno dei momenti storici più emozionanti della storia a stelle e strisce, e la vendetta si consumerà al grido: “Ricordate Alamo!”.
Patriottico da copione sulle orme della politica estera statunitense, Alamo è onesto nelle ricostruzioni e sporco negli scontri frontali (alla faccia dei “lindi” uomo contro uomo di Troy). Ha poi la qualità di fare vivere, se ci si lascia trasportare, la figura dell’eroe sincero, almeno per quanto concerne la madrepatria. L’eccesso di americanismo e la retorica di alcune scene relegano però i messicani a “feroci barbari”, intaccando lo spirito della leggenda con il rischio di invertire i valori sul campo agli occhi dello spettatore. L’unico uomo che rimane sulle sue posizioni è Davy Crockett, tanto è vero che il suo mito continua a vivere.
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Windtalkers


Durante la seconda guerra mondiale, il Corpo dei Marines degli Stati Uniti decide di usare il linguaggio degli indiani Navajo per codificare i messaggi segreti così da impedirne la decodifica da parte dei giapponesi. L'esercito giapponese a sua volta decide di catturare dei marines Navajo per usarli come traduttori. Gli americani, venuti a conoscenza del fatto, assegnano ai Navajo dei marines come guardie del corpo, con l'ordine di ucciderli in caso di pericolo. Il film narra le vicende del sergente Joe Enders (interpretato da Nicolas Cage), sorta di eroe maledetto e tutto d'un pezzo, che dopo aver causato la morte di quindici marines ed essere sopravvissuto per un pelo, passa la convalescenza pensando solo a ritornare in azione. Joe sarà l'angelo custode del marine Navajo Ben Yazzie (Adam Beach), inviato a Saipan, isola teatro della tragica battaglia del giugno 1944 e dovrà mettercela tutta per non far cadere il suo amico nelle mani dell'esercito nipponico evitando però la soluzione estrema.
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Interpreti e personaggi
Nicolas Cage: Sergente Joe Enders
Adam Beach: Ben Yazzie
Christian Slater: Ox Henderson
Mark Ruffalo: soldato Pappas
Peter Stormare: Sergente Hjelmstad
Noah Emmerich: Caporale Charles Rogers
Brian Van Holt: Harrigan
Frances O'Connor: Rita
Jason Isaacs: Maggiore Mellitz
Martin Henderson: Nellie


Il patriota



Carolina del Sud, 1776. Benjamin Martin, un eroe di guerra inglese, vive con i suoi 7 figli in tranquillità, dopo aver combattuto la lunga guerra tra britannici e francesi per il controllo delle colonie nord-americane. La prospettiva di una rivolta contro i britannici, agli albori della Guerra di indipendenza americana non lo convince, e si oppone inutilmente di fronte ai suoi concittadini davanti a tale eventualità. Ma la guerra inizia e la sua preoccupazione è rivolta al figlio Gabriel che si è arruolato. Benjamin si vede costretto a riprendere le armi dopo che lo spietato colonnello inglese William Tavington ha fatto prigioniero Gabriel (che era tornato a casa ferito dopo una battaglia svoltasi nel campo di fronte alla proprietà di Benjamin) e ucciso, davanti ai suoi occhi, l’altro figlio Thomas. Egli riprende quindi le armi dalla parte degli americani, recluta dei volontari che con una serie di agguati e battaglie cambiano gli equilibri della guerra nella Carolina del Sud. Durante i mesi trascorsi nell'esercito Gabriel si innamora e poi sposa Anne Howard, la figlia di un vecchio amico e sostenitore di Benjamin. Intanto, a causa dei grandi insuccessi riportati dai suoi uomini, il generale Charles Cornwallis, autorizza il colonnello Tavington a utilizzare ogni metodo anche se poco onorevole per stanare Benjamin e gli altri volontari. Infatti dopo pochi giorni la casa dove si erano rifugiati i figli e la cognata di Martin viene data alle fiamme da una truppa comandata da Tavington, ma senza vittime. La famiglia di Benjamin viene trasferita in un luogo segreto al sicuro da altre incursioni inglesi. Una diversa sorte tocca ad Anne e alla sua famiglia, su ordine di Tavington tutti gli abitanti del villaggio dove vivevano vengono chiusi in chiesa la quale viene data alle fiamme. Martins e gli altri arrivano tardi quando ormai la chiesa è rasa al suolo. Gabriel accecato dall'ira si lancia all'inseguimento del colonnello insieme a un piccolo gruppo di volontari, riesce a ferire quest'ultimo ma viene ucciso durante lo scontro. Benjamin, addolorato dalla morte del figlio, perde la motivazione nel combattere e in un primo momento rinuncia a partire per la battaglia decisiva, ma cambia idea ricordando le motivazioni e il coraggio del figlio perduto. La battaglia finale vede l'esercito inglese in numero molto maggiore rispetto a quello americano, composto in parte anche da volontari. Sul campo Benjamin, per vendicare la morte dei suoi due figli, affronta Tavington e lo uccide. Durante lo scontro, per superbia, Cornwallis commette errori strategici importanti e perde la battaglia, dopo una strenua resistenza delle truppe americane. L'arrivo dei Francesi pone fine alla guerra che viene vinta dagli americani. Nel corso delle battaglie, vengono evidenziati tutti i temi che caratterizzeranno la storia statunitense: dagli schiavi di colore che combattono per essere liberati, all'efferatezza e crudeltà degli inglesi e degli stessi americani durante il conflitto.
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Titolo originale The Patriot
Paese USA
Anno 2000
Durata 164 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere storico, guerra, drammatico
Regia Roland Emmerich
Sceneggiatura Robert Rodat
Produttore esecutivo Gary Levinsohn
Fotografia Caleb Deschanel
Montaggio David Brenner
Effetti speciali Oscar G. Castillo
Musiche John Williams
Scenografia Victor J. Zolfo
Interpreti e personaggi
Mel Gibson: Benjamin Martin
Heath Ledger: Gabriel Martin
Joely Richardson: Charlotte Selton
Jason Isaacs: Col. William Tavington
René Auberjonois: Reverendo Oliver
Chris Cooper: Col. Harry Burwell
Tchéky Karyo: Jean Villeneuve
Lisa Brenner: Anne Howard
Tom Wilkinson: Lord Governatore-Generale Charles Cornwallis
Peter Woodward: Generale O'Hara
Adam Baldwin: Capitano Wilkins
Gregory Smith: Thomas Martin
Trevor Morgan: Nathan Martin
Logan Lerman: William Martin
Bryan Chafin: Samuel Martin
Beatrice Bush: Abigale
Joey D. Vieira: Peter Howard
 
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6 replies since 20/12/2010, 13:32   4131 views
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